Skip links

Recensione La Corte di Fiamme e Argento

La Corte di Fiamme e Argento - Recensione

dalla penna di Sarah J. Maas

Le trope della Corte di Fiamme e Argento

Come ogni romanzo della serie ACOTAR anche la Corte di Fiamme e Argento si regge su alcune trope classiche molto evidenti, mentre alcune sono più nascoste allo sguardo. Si tratta ovviamente di un High fantasy che si ritrova nella categoria nuova di zecca del Romantasy. Alla base del Calderone ci sono miti e rituali celtici che mi emozionano sempre. Dopo attente riflessioni e profonde riflessioni, ho deciso di affibbiargli l'etichetta enemies-to-lovers. Non che ci volesse una cima per capirlo ma ci tengo a rimarcarlo.

Ma partiamo con qualche informazione sulle tematiche del romanzo, che ho riassunto in tre percentuali a mio parere esaustive.

70%
Girls of Rock N Roll 🎀
300%
Hot content 🔥🌶️
3%
Utilità di Tamlin 🤓

La parte legata alla figura femminile e al superamento dei suprusi è molto forte nel romanzo e viene trattata con maestria. Per la parte di hot content non credo siano necessarie spiegazioni, in una scala da 1 a 5, in cui 5 è la queen Kerri Maniscalco, gli dono un bel 4. Come sempre volevo rimarcare il mio astio verso Tamlin, perché ogni scusa è buona.

Se con la percentuale di Hot Content non vi avevo ancora convinti a leggerlo, scoprite gli altri punti dell'articolo.

Trama che trema

Dopo la guerra devastante contro Hybern, torniamo nella Corte della Notte. In questo libro abbiamo due POV nuovi: Nesta e Cassian. Nesta è consumata dal senso di colpa, dal dolore per la morte del padre e dall'uccisione del Re di Hybern. Si rifiuta di accettare l’aiuto di chiunque e passa le sue giornate soffocandosi tra alcol e isolamento e feste. Feyre, Rhysand e il Cerchio Ristretto, preoccupati per lei e incapaci di tollerare il suo autodistruttivo declino, le danno un ultimatum: dovrà trasferirsi alla Casa del Vento e iniziare un addestramento con Cassian la mattina e lavorare il pomeriggio. L'alternativa è l'esilio nel mondo degli umani. Da sola.
Cassian, a sua volta tormentato dal conflitto e l’unico che sopporta gli atteggiamenti di Nesta, si mette al servizio del suo Signore Supremo e accetta di addestrarla — o almeno ci prova.

Controvoglia Nesta inizia l'addestramento e mentre si confronta con le proprie ferite interiori si ritrova coinvolta in una minaccia che potrebbe mettere a repentaglio la fragile pace conquistata nelle corti Fae. Il libro quindi ci accompagna accanto a Nesta nel suo viaggio di autodeterminazione amicizia e riscoperta della propria forza, sia come donna sia come potente creatura Fae, insieme a due inaspettate amiche.
Il suo rapporto burrascoso e intensamente passionale con Cassian evolve e prende gran parte della scena, in una relazione complessa e profonda, in cui entrambi impareranno a convivere con i propri demoni.

Recensione a caldissimo 🔥

Cassian e Nesta: polemichina? Forse.

Piccolissima premessa. Intanto Tamlin appare pochissimo. Questo un incredibile punto a favore, partiamo già da 2 stelline solo per questo.

Ho shippato questi due personaggi dalla prima volta che i tre bat boys hanno incontrato le sorelle Archeron, nella loro casa costruita con i soldi di quel essere innominabile di Tamlin. In ACOMAF, quando Nesta finisce nel calderone e Cassian, nonostante le ali martoriate e distrutte, cerca di muoversi verso di lei per salvarla, mi sono definitivamente innamorata.

Quindi, capite che leggendo recensioni in cui si afferma che la love story è scontata, troppo legata alla trope dell'allenatore e dell'allieva, un enemies to lovers telefonato, la mia risposta può solo che essere: NO.

Possiamo trovare tanti difetti a questo romanzo - i dolentissimi ve lo dimostrerà - ma non credo che i personaggi siano uno di questi, Anzi, il punto di forza di tutto ACOTAR secondo me sono i personaggi -- tranne Feyre si intende. Tenendo in considerazione le rispettive storie nei tre libri precedenti, la caraterizzazione di Nesta e Cassian nel romanzo mi ha appagata perché ero curiosa di conoscere entrambi i personaggi.
In Nesta ho trovato quello che cercavo? Non proprio. Eredita un po' i difetti di tutte le eorine di ACOTAR: persa in vari punti, compie scelte discutibili e a tratti sconnesse. Questo però lo accetto in Nesta perché è sempre stata quella incoerente, quella che ha costretto la sua sorellina più piccola a cacciare e morire di fame. In bilico tra reietta e redenta, Nesta balla sulle sue contraddizioni e devo dire che l'ho apprezzata più di Feyre.

“Impossibile pensare con quella furia e quel dolore che le divampavano dentro, c’era spazio solo per quel ruggito nel sangue e per quella frattura nel petto.”

Nesta ci trascina giù con lei. La corte di Fiamme e Argento è un romanzo delicato, un travagliato percorso sulle montagne russe della salute mentale. Nesta è un cuore in pena che deve guarire dopo la morte del padre e gli orrori della guerra. Un’anima sola che non si sente degna di niente e nessuno, sommersa dai sensi di colpa per le sue azioni del passato. Ci viene descritto magistralmente da Sarah J Maas, che crea un’eroina forte, arrogante e meravigliosamente imperfetta e che parla senza pensare , con l'unico interesse di ferire. Chi non lo ha fatto almeno una volta nella vita? Nesta ci permette di accettarlo e andare avanti. Commette errori, prende scelte sbagliate che fanno comunque parte del percorso di guarigione.

Le valchirie: la dose di femminismo di cui avevamo bisogno 💪🏻🎀

- crediti - dream world weller

Le tre valchirie della corte di fiamme e argento

Molto più avvincente, a mio parere, la sotto-trama in cui si lascia spazio alle donne. La corte di Fiamme e Argento ci regala tre ragazze segnate, martoriate e spezzate da un mondo che le vuole come suppellettili graziose. Invece no. I personaggi sono due: Emerie, una donna illyrian a cui il padre ha tarpato le ali e Gwyn, una delle sacerdotesse sottomesse e stuprate durante la folle ricerca dei piedi del Calderone nei libri precedenti.
Grazie al temperamento focoso e impertinente di Nesta, sia Gwyn che Emerie trovano la voglia di uscire dalle loro corazze. La Maas qui fa veramente la magia, portando a galla il tema della violenza e della guarigione, che trova davvero poco spazio nella letteratura di genere.

Con la sua prosa incredibilmente delicata e determinata al tempo stesso, ci regala due ragazze che potrebbero conquistare il mondo proprio GRAZIE alle ingiurie che hanno subito. Il messaggio che passa è chiaro: non bisogna nascondere le proprie ferite, ma danzarci insieme. Accettarle e usarle per creare qualcosa di nuovo. Ho amato ogni secondo della Prova del Sangue alla quale le ragazze vengono sottoposte. Oltre a mettere pepe e tensione in una narrazione altrimenti conosciuta perché vista nei tre libri precedenti, fa proprio venire voglia di sbarargliare tutti gli uomini nella stanza e prendere una spada.

I tasti dolenti - dolentissimi 💀

Tutto rose e fiori quindi? Assuloutamente no.
Arriviamo a quelli che amo definire i "dolentissimi", punti gracchianti e stridenti all'interno della storia che non mi fanno tornare i conti. Facciamo subito un esempio.


1. Il primo dei dolentissimi di questo romanzo è - o dovrei dire NON è - il villian. Incarnato nella figura dello stregone Koshei, non solo ha una caretterizzazione di dubbia utilità a mio modestissimo parere, ma non suscita in me odio e astio, o qualsivoglia emozione se devo essere sincera. Di base già questo lo rende un villian abbastanza inutile e fondamentalmente sbagliato. La Maas non ha mai creato villian particolarmente cattivi in questa serie ( volete un bel Villian? Vi presenterei Meave), ma Amarantha e il Re di Hybern mi hanno fatta arrabbiare, inveire, sbattere il libro contro il muro. Con Koshei ci prenderei volentieri un tè, almeno così capirei meglio cosa vuole. Già questo mi fa capire che qualcosa non è andato per il verso giusto.

2. Secondo punto: la LENTEZZA dell'inizio. Ho già parlato che la Nesta delle prime 200 pagine è una lagna indicibile, ma in generale, il ritmo è lento, strascicato. Gli schemi di base sono gli stessi dei libri precedenti - parti del Calderone da trovare, un nemico oltreoceano - e mi ha lasciato un po' delusa oltre che mi ha fatto sbadigliare.

3. Altro problema che si lega al Villian: ma questa storia principale??!! Sono abbastanza sconvolta dal fatto che ci siano altri tre oggetti da trovare e poi nessuno riesce a trovarli, solo Nesta li percepisce ma daiiii. Si poteva fare qualcosa di più.

In definitiva ho dato tre stelline a questo quarto capitolo dell'universo di Prytian perché amo i personaggi e il worldbuilding creato da Sarah e non vedo l'ora di tornare a Velaris con il prossimo libro. Se avete letto gli altri tre non potete esimervi, preparatevi ad amare Cassian ancora di più.

Ciao e ci vediamo alla prossima recensioneeee - sempre che riesca a impaginarla LOL.

This website uses cookies to improve your web experience.
Explore
Drag