Ventiduesimo giorno #iorestoacasa
Non ricordo come inizia la giornata. Ah si, con lentezza e cose piacevoli, tisana e biscotti, file word e silenzio. Poi inizia la giornata seria, quella piena e oggi colorata, quella con tante domande, versetti e cibo come se non ci fosse un domani. Ora d’aria in veranda, al sole, così stendo pure i panni. Lui che passa una maglia a me e una al pavimento. E vabbè, ci siamo passati tutti.
E si nos arrimana?
Ventunesimo giorno #iorestoacasa
Mi faccio trasportare dagli eventi, ho bisogno di fluttuare. Il mal di schiena torna prepotentemente. Mà di la ponzo sa pumada? No grazie izzichè, apo bisonzu de mi corcare un urdu palas a terra. E tando vae e corcadi in su divanu chi eo apparizzo. E così fu. Una dolce coccola di 5 minuti che il mal di schiena lo allevia per davvero.
Ricordi e progetti
Ventesimo giorno #iorestoacasa
Una sorta di giornata revival grazie ad un gioco della famiglia del lunedì che mi porta a cercare vecchie foto e ad una vecchia scatola riesumata per caso con dentro la mia prima Barbie e tanti vestitini per lei fatti da mia madre quando ero piccola.
Nonostante tutto
Diciannovesimo giorno #iorestoacasa
Un giorno strano, anche se iniziato in piscina. La nostra vasca per una mezzoretta sostituisce L’Accademia dell’Acqua che a loro manca parecchio. Lo dimostrano i tuffi fatti dallo sgabello al tappeto. L’ora d’aria di oggi la trascorriamo in garrela, come d’estate. Di fatto aggiungiamo solo una erre. Non è programmata, arriva per necessità, in un momento in cui abbiamo solo bisogno di respirare e sentirci vivi.